User:ElidaBroun
Sarà davvero quello appena formato il governo del cambiamento? Le imprese italiane come dovranno essere sostenute nel futuro?conftrasporto.it Queste e altre questioni sono state discusse nel corso dell'Assemblea Generale di confcommercio 2018, tenutasi giovedì 7 giugno a Roma, presso l'Auditorium Conciliazione. Carlo Sangalli ha fatto una premessa in cui, tra le altre cose, ha espresso il concetto di cambiamento e delle sue sfide che bisogna affrontare, non solo con l'opinione immediata, ma con una buona analisi e spirito di lungimiranza. Sangalli ha poi ribadito che bisogna riaffermare la centralità del ceto medio e il dovere di responsabilità comune nei confronti del Paese.confcommercio.it Le infrastrutture e l'accessibilità. In particolare, secondo Sangalli, serve un contratto per la crescita del Paese, in cui i tre punti salienti sono: lavoro, fisco e innovazione. L'impresa crea lavoro e da questo i cittadini devono ricavare un reddito dignitoso. Il salario minimo è una misura che può compromettere la storia della contrattazione collettiva. Bisogna puntare sulla rappresentanza. La Confcommercio ha siglato un accordo interconfederale con Cigl, Cisl e Uil.ilsole24ore.com Occorre potenziare i servizi per il lavoro, le politiche attive, la formazione continua, alleggerire il cuneo fiscale sul costo del lavoro, fare prevenzione sulla sicurezza del lavoro attraverso la formazione, la comunicazione, le norme e i controlli. Sull'iva Sangalli ha precisato che "non si tratta e non si baratta".
L ‘arbitrato è uno strumento importante per le imprese ? Per Carluccio Sangalli , Presidente della Camera di commercio di Milano : " L’arbitrato è un fattore di competitività e modernizzazione. Si pensi che nella sola Milano il valore degli arbitrati supera i 300 milioni di euro. Le domande di arbitrato depositate presso la Camera arbitrale di Milano nel 2013, sono state oltre 140 per un valore medio di circa 2,3 milioni di euro. Ma per non essere considerati una seconda scelta rispetto al sistema giudiziario" ribadisce Carluccio Sangalli , deve fare un ulteriore salto di qualità". Quindi cosa si dovrebbe fare ?
"L’arbitrato non è uno strumento di massa, ma è estremamente efficace per determinate controversie che richiedono una grande specializzazione. Per gestire bene gli arbitrati servono quindi competenze tecniche specifiche e risorse importanti. Queste necessità non vanno d’accordo con l’attuale tendenza alla proliferazione di centri arbitrali. Non è detto infatti che ogni territorio debba avere il suo centro arbitrale: è invece molto meglio averne pochi, ma ben funzionanti. Come le Camere di commercio sanno, bisogna cominciare a ragionare per funzioni e non per confini amministrativi. Perché così alla fine ragiona anche il mercato. E per quanto riguarda la mediazione? La mediazione è un’importante occasione per il nostro Paese per ridurre il contenzioso e tutelare gli interessi del mercato. Questo istituto sconta molti pregiudizi che nascono dal fatto che si usa poco. Ecco perchè vediamo con favore la reintroduzione dell’obbligatorietà di questo strumento. Esistono alcune perplessità sulla mediazione, certamente legittime, ma queste perplessità, io credo, si sciolgono se si rispettano certi parametri di professionalità, efficienza, serietà, e soprattutto - conclude Carluccio Sangalli- se si punta sulla qualità e la formazione dei mediatori".
Viterbo - Riceviamo e pubblichiamo - Cambio della guardia al vertice di Unioncamere. Carlo Sangalli succede a Ivan Lo Bello, che ha guidato l’ente rappresentativo delle camere di commercio italiane negli ultimi tre anni. Sangalli, presidente della camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi, è stato eletto dai presidenti delle camere di commercio italiane, riuniti a Roma in occasione dell’Assemblea di Unioncamere. "Desidero esprimere - dichiara Domenico Merlani, presidente della camera di commercio Viterbo - le congratulazioni e gli auguri di buon lavoro al presidente Sangalli la cui esperienza sarà preziosa per traghettare il sistema camerale nella nuova dimensione.
Al contempo voglio ringraziare Ivan Lo Bello per l’attività svolta nel suo mandato, chiamato a gestire la delicata fase di approvazione della riforma voluta dai precedenti governi". "Lascio un sistema profondamente rinnovato - ha detto Lo Bello - con compiti chiari e funzioni strategiche per la crescita del sistema produttivo. Lo lascio in ottime mani e questo mi rende ancora più orgoglioso degli sforzi compiuti". Lo Bello ha rimarcato le grandi capacità del suo successore, "un uomo in grado di lavorare con determinazione - ha detto - aggregando e coinvolgendo le energie migliori del sistema per portare a compimento la riforma delle Camere di commercio".
"Ringrazio i colleghi che mi hanno dato fiducia - ha detto Sangalli - e ringrazio il presidente Lo Bello e la sua squadra per il lavoro fatto in questi anni. Insieme ai presidenti delle Camere di commercio e a tutte le donne e gli uomini che quotidianamente lavorano nel sistema camerale ci impegneremo per lo sviluppo delle nostre imprese ed il rafforzamento del sistema Paese". Nel corso del suo intervento, Sangalli ha sottolineato l’importanza di poter contare su una squadra valida e coesa. "Sarà una presidenza di garanzia e finalizzata a completare e rivedere la riforma - ha spiegato - coinvolgendo direttamente le camere di commercio".
«Abbiamo registrato grande attenzione sia al tema del rafforzamento della dotazione infrastrutturale del sistema Italia - la questione al centro del "manifesto di Torino" - sia alle proposte formulate per il rafforzamento della componente "sviluppista" della manovra di bilancio». Questo il giudizio del presidente di Confcommercio Carlo Sangalli sull'incontro di domenica al Viminale con il ministro Salvini. E quali le richieste per Di Maio? In coerenza con l'obiettivo del Governo di «riportare progressivamente gli investimenti pubblici al livello pre-crisi del 3 per cento del Pil» Confcommercio chiede innanzitutto «il rafforzamento dell'impegno per le opere pubbliche necessarie per l'accessibilità e la competitività del nostro Paese».
Quando si è stati deputato Dc per oltre 25 anni, e nel cono di luce della corrente andreottiana, tornare nell’ombra è esercizio impossibile. Ogni incarico garantisce potere attraverso la visibilità, e una rete di relazioni professionali e sociali da non sprecare. Non pare sottrarsi a questa legge Carlo Sangalli, potente presidente della Camera di Commercio di Milano. Un’istituzione storica, tra le prime in Europa per tasso di imprenditorialità e numero di imprese rappresentate. "Ente pubblico che svolge funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese, curandone lo sviluppo nell’ambito delle economie locali", è una struttura autonoma, dotata di statuto proprio e indipendente politicamente, finanziariamente e dal lato gestionale. Le sue funzioni vanno dalla tenuta di albi ed elenchi di professionisti al sostegno alle imprese, sino allo sviluppo dell’economia locale. Una vera autorità in materia, che detiene tra l’altro 5 aziende speciali(Osmi Borsa immobiliare, Camera arbritrale, ente di formazione Formaper, Innov-hub e Promos). Con circa 285mila imprese attive, la nostra Camera di commercio è la casa delle imprese, un hub delle principali realtà produttive". Ma Sangalli è ancora altrove: lo troviamo infatti in almeno altre 3 poltrone di tutto rispetto.
Carlo Sangalli: parteciperà all'assemblea dei delegati Ascom Ferrara in programma il 10 luglio (alle ore 9,30) nella sala conferenze della Camera di Commercio di Ferrara. Ad accompagnarlo il vicepresidente nazionale Renato Borghi. Dopo il saluto del presidente camerale Paolo Govoni avranno il via i lavori assembleari scanditi dall'intervento del presidente nazionale Sangalli e dalla relazione del presidente provinciale Giulio Felloni. La mattinata sarà coordinata dal direttore generale di Ascom Ferrara Davide Urban. Un quinquennio quello che aspetta Ascom Ferrara ricco di sfida nel settori dell'innovazione, dei servizi, del commercio, del turismo e che darà ancora più spazio all'imprenditoria giovanile e femminile così significativa sul nostro territorio.
Carlo Sangalli alla guida di InfoCamere. L’assemblea degli azionisti ha rinnovato il Consiglio di amministrazione per il triennio 2016-2018: Sangalli è stato nominato presidente, a Fernando Zilio le funzioni di vice presidente mentre i consiglieri sono Ivanhoe Lo Bello, Elena Vasco, Giada Grandi. L’assemblea ha scelto anche il nuovo Collegio Sindacale composto da Guido Bolatto in qualità di presidente, Laura Benedetto e Francesca Sambin De Norcen quali sindaci effettivi. Costituito il Comitato per il Controllo Analogo, composto da Lorenzo Tagliavanti in qualità di presidente, nonché da Giorgio Cataldi, Gian Paolo Coscia, Giorgio Mencaroni, Paolo Cesare Odone, Andrea Prete e Luigi Sportelli.
Principali risultati di bilancio 2015. In un quadro normativo segnato dalla riduzione del 50% in tre anni del diritto annuale per l’iscrizione al Registro delle imprese delle Camere di commercio (stabilita con la legge Legge n. Nel corso del 2015, gli investimenti relativi a progetti di ricerca e sviluppo e di evoluzione delle infrastrutture informatiche sono ammontati a 6,5 milioni di euro, in linea con i valori dell’anno precedente. Nonostante i condizionamenti già ricordati, il bilancio aziendale ha fatto registrare una riduzione sia dei costi di funzionamento sia dei costi di produzione, per un importo complessivo di circa 4,3 milioni di euro.
Milano, 22 giugno 2018 - Carlo Sangalli è stato rieletto oggi per acclamazione presidente di Confcommercio Lombardia dal nuovo Consiglio Generale: 48 consiglieri in rappresentanza delle 10 Associazioni territoriali Confcommercio lombarde. "I segnali complessivi per l’economia lombarda - ha commentato Sangalli - sono positivi: crescono le imprese, gli addetti e il Pil generato dal terziario di mercato. E la collaborazione fra le istituzioni del nostro territorio, pur nella diversità politica come tra il Comune di Milano e la Regione, costituisce un esempio per il Paese". In Lombardia sono più di 558mila le imprese attive nel terziario di mercato (erano 537mila cinque anni fa) che producono un Pil di 263 miliardi di euro, il 71 per cento del Pil lombardo complessivo.
E sono oltre 2 milioni 942mila gli occupati nel terziario, il 66% del totale, più di 176mila rispetto a cinque anni fa. "Il terziario lombardo - ha sottolineato Sangalli - è il punto di forza della nostra Regione e dev’essere il ‘player’ di ogni azione strategica: dall’innovazione alle trasformazioni urbane e delle aree dismesse, dal turismo ai grandi investimenti". "Abbiamo proposto - ha spiegato il presidente di Confcommercio - di mettere le città al centro dell’agenda politica regionale, soprattutto le periferie. Guardiamo, perciò, con grande interesse e attenzione all’idea del presidente della Regione, Attilio Fontana, di lanciare un grande piano di rigenerazione urbana.
E’ una sfida da vincere insieme. Strategie di rigenerazione urbana, innovazione sociale, dialogo con le comunità locali sono alcuni dei caratteri identitari delle nostre imprese. Ripensare le periferie in una logica di collaborazione operativa tra più soggetti, puntando a mettere insieme diversi elementi come sicurezza, infrastrutture, socialità, cultura e servizi, con il ruolo fondamentale del commercio di vicinato". Immediate le congratulazioni del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana: "Complimenti vivissimi all'amico Carlo Sangalli che oggi è stato rieletto presidente di Confcommercio Lombardia. Una riconferma nel segno della competenza, della professionalità e dell'esperienza". E ha aggiunto: "Già in queste settimane avevamo iniziato un proficuo percorso di collaborazione che proseguirà ora in maniera ancora più forte".
Appena eletto alla presidenza di Confcomercio, ormai più di quattro anni fa, Carlo Sangalli mise subito in chiaro come la pensava. "Il problema dell’incompatibilità non mi pare sia molto seguito in Italia", aveva scandito l’ex politico, manager e lobbista rivolto alla folla di giornalisti che lo assediava per sapere se intendeva rinunciare almeno a qualcuna delle sue numerose poltrone. "Non mi dimetto da niente", tagliò corto. Proprio ieri l’assemblea dei soci della casa editrice presieduta da Marina Berlusconi ha nominato tre nuovi amministratori. Macchè. Nel Paese dei conflitti d’interesse la questione Sangalli può anche finire per sembrare del tutto marginale. E comunque il presidente di Confcommercio è uomo di mondo. Poltrona dopo poltrona, l’inossidabile Sangalli non solo è riuscito a rimanere in sella dopo il crollo della prima repubblica, ma anche rafforzato la sua posizione diventando una delle figure chiave del potere berlusconiano a Milano.
La prima Commissione bicamerale antimafia, testualmente "Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia" fu istituita con la legge n. 1720 del 20 dicembre 1962. Commissione paritetica, composta allora da 15 deputati e 15 senatori più un presidente, scelti dai presidenti dei due rami del Parlamento con criterio proporzionale, ha - come previsto dall’art. 82 della Costituzione e dalla legge istitutiva - gli stessi poteri dell’autorità giudiziaria, con la facoltà soprattutto di udire testimoni e disporne l’accompagnamento. La commissione venne rinnovata nella IV legislatura (1963-68) e nella V (1968-72), la prima a non giungere alla scadenza naturale del quinquennio.
L’avvocato aronese vi opera fino alla fine della legislatura e quando nel giugno 1972 è rieletto in Senato, viene confermato il 28 luglio nella Commissione. Con lui vengono nominati i senatori Ermenegildo Bertola, Luigi Carraro, Onio Della Porta, Mario Follieri, Vito Rosa, Franco Varaldo (Dc), Gelasio Adamoli, Gerardo Chiaromonte, Francesco Lugnano, Ignazio Pirastu (Pci), Vincenzo Gatto (in origine Psiup), Michele Zuccalà (Psi), Biagio Pinto (gr. I commissari democristiani si ritrovano il 4 ottobre (il giorno successivo è fissata la riunione della Commissione l’elezione dell’ufficio di presidenza) e Torelli fa da subito due rilievi, il principale dei quali riguarda proprio un collega di partito, Giovanni Matta. L’obiezione di Torelli è sollevata in prima battuta sul piano giuridico: è compatibile un politico sentito in qualità di testimone dalle precedenti commissioni, con la nomina nello stesso organismo che l’ha interrogato, organismo investito peraltro dei medesimi poteri dell’autorità giudiziaria?
No, sostiene Torelli, perché l’art. 61 del Codice di procedura penale (oggi art. ’incompatibilità del giudice che sia stato udito come testimone nello stesso procedimento; e proprio i compiti della magistratura sono quelli assegnati alla Commissione antimafia. Ciò precluderebbe però anche la nomina di Cesare Terranova: così in sede di Commissione i rappresentanti comunisti, nonostante le assicurazioni date, non appoggeranno la tesi dell’incompatibilità di Matta. Torelli comprende evidentemente l’abissale differenza di tra i due esponenti e quindi decide di combattere in prima persona su due piani, quello istituzionale e quello più politico in seno al proprio partito. Il 14 ottobre 1972 il "sen. ] conferito Piccoli et deciso invitare nota persona dare dimissioni STOP Cordialmente Giovanni Spagnolli". Il senatore aronese ha dunque portato la questione sul punto centrale, quello della trasparenza di chi deve far parte della Commissione e con coerenza, il giorno successivo, inoltra le dimissioni al presidente Carraro ed a Fanfani. E qui accade l’incredibile, perché nessuno degli organi deputati provvede alla sostituzione del senatore in Commissione.
Nella consulenza c’è anche un video realizzato nell’ufficio di Sangalli a Roma. Ci sono solo poche immagini degli arredi. C’è, però, l’audio di una conversazione tra Carlo Sangalli e la signora cominciata alle 10,07 del 4 aprile 2012, due anni prima del messaggio ad Aragone. Si parla di questioni di lavoro, poi la segretaria ringrazia il suo capo per un aumento di stipendio. «Io non c’entro niente! Eh, bene, sono contento», risponde lui. Quindi la signora esordisce: «Non posso più lavorare per lei». », domanda Sangalli. «Perché non ce la faccio, perché questa situazione mi sta creando veramente disturbi psicologici». Lui pare non capire: «Quale situazione? », prosegue assicurando di non voler creare «alcun problema. Ma sa che vuol dire alcun problema? » e offre un pretesto da raccontare all’esterno: «Dirò semplicemente che non riesco a tenere più, diciamo, le, le due segreterie, perché comunque è un lavoro non indifferente.
Quindi la scusa tiene, tiene benissimo».Sangalli è stupito: «Ma cosa c’entra, ma come, dai». Insiste perché resti, ma lei ribadisce il concetto: «Dico che rimanendo così il rapporto si deteriora». », assicura lui invitandola: «Resta come, come l’inizio. No, no, non fare casini». La donna non pare convinta: «Sì presidente. Anche un mese fa, si ricorda, avevamo detto basta». «Basta, basta, basta, basta», ripete Sangalli. Lei: «E invece poi non è così».«Da parte mia basta. No basta basta, basta, basta, basta», la interrompe. «Eh da parte sua! È da parte sua! » puntualizza la signora. Sangalli le chiede che resti ancora un mese, assicurando che: «No è chiuso, va che non succede più» e chiude l’argomento con un «devo andare a confessarmi.dagospia.com Eh allora basta eh». Si confessa e via, finisce tutto», replica la donna.
NewTuscia - VITERBO - Cambio della guardia al vertice di Unioncamere. Carlo Sangalli succede a Ivan Lo Bello, che ha guidato l’ente rappresentativo delle Camere di commercio italiane negli ultimi tre anni. Sangalli, Presidente della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi, è stato eletto dai presidenti delle Camere di Commercio italiane, riuniti a Roma in occasione dell’Assemblea di Unioncamere. "Desidero esprimere - dichiara Domenico Merlani, presidente della Camera di Commercio Viterbo - le congratulazioni e gli auguri di buon lavoro al presidente Sangalli la cui esperienza sarà preziosa per traghettare il sistema camerale nella nuova dimensione. Al contempo voglio ringraziare Ivan Lo Bello per l’attività svolta nel suo mandato, chiamato a gestire la delicata fase di approvazione della riforma voluta dai precedenti Governi". "Lascio un sistema profondamente rinnovato - ha detto Lo Bello - con compiti chiari e funzioni strategiche per la crescita del sistema produttivo.
Lo lascio in ottime mani e questo mi rende ancora più orgoglioso degli sforzi compiuti". Lo Bello ha rimarcato le grandi capacità del suo successore, "un uomo in grado di lavorare con determinazione - ha detto - aggregando e coinvolgendo le energie migliori del sistema per portare a compimento la riforma delle Camere di commercio". "Ringrazio i colleghi che mi hanno dato fiducia"- ha detto Sangalli - "e ringrazio il presidente Lo Bello e la sua squadra per il lavoro fatto in questi anni. Insieme ai presidenti delle Camere di commercio e a tutte le donne e gli uomini che quotidianamente lavorano nel sistema camerale ci impegneremo per lo sviluppo delle nostre imprese ed il rafforzamento del Sistema Paese". Nel corso del suo intervento, Sangalli ha sottolineato l’importanza di poter contare su una squadra valida e coesa. "Sarà una presidenza di garanzia e finalizzata a completare e rivedere la riforma - ha spiegato - coinvolgendo direttamente le Camere di commercio". Quindi ha indicato le parole chiave della sua presidenza: responsabilità, collaborazione, valorizzazione.
Carlo Sangalli presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia e Camera di Commercio Metropolitana di Milano, Lodi, Monza - Brianza. Laureato in giurisprudenza, dal 1995 è Presidente dell’Unione del Commercio del Turismo dei Servizi e delle Professioni della Provincia di Milano e dal 1996 di Confcommercio Imprese per l’Italia Lombardia. Ricopre la carica di Vice Presidente della Fondazione Cariplo dall’aprile 1998 e da luglio 2018 è Presidente di Unioncamere. Già Presidente della Camera di Commercio di Milano da settembre 2017 è Presidente della Camera di Commercio Metropolitana di Milano Monza Brianza e Lodi, nuova realtà frutto unione delle tre realtà provinciali precedentemente separate.
Carlo Sangalli, detto Carluccio, nasce a Porlezza (Como) nel 1937. Imprenditore commerciale, è laureato in giurisprudenza. Ti è stata utile questa frase? Scrivi un commento. La tua opinione è importante! Il cuore è un compagno discreto che sente e sa rispondere ai nostri intimi bisogni. Quando l'ego si mette da parte, si svelano le meschinità che sostengono le sue prodezze. Il sesso è un gioco di coppia capace di valorizzarsi. Il ritiro della mente permette all'esistenza di apprezzare le polarità. Coloro che si attardano sugli studi, in genere, fanno meno danni delle persone attive. Gli aneliti dell'anima dettano i progetti che i desideri dell'uomo provvedono liberamente a realizzare. Lo scatto d'ira ricorda appena il sentimento dell'istante che lo genera. I ricordi sono come il vino che decanta dentro la bottiglia: rimangono limpidi e il torbido resta sul fondo.
Non bisogna agitarla, la bottiglia. La vendetta è un piatto che va servito freddo. Il significato della parola: piangere raccontato con la delicatezza di Gianni Rodari in un breve testo. L'oroscopo del mese di aprile 2019 per il segno dell'Ariete si focalizza inizialmente sulla creatività. Iniziamo l'oroscopo del mese di aprile 2019 per il segno del Toro con una frase di Thomas Carlyle: Felice colui che ha trovato il suo lavoro.[https://www.Facebook.com/Unioncamere/posts/carlo-sangalli-�-il-nuovo-presidente-di-unioncamere-cambio-della-guardia-al-vert/2131999343738170/ facebook.com] L'oroscopo del mese di aprile 2019 per il segno del Cancro prevede vi vede sotto assedio. L'oroscopo del mese di aprile 2019 per il segno del Leone vede una primavera in cui vi sentite pieni di energie.